La Torre di Civitate - Chiesa di Civitate

Percorrendo il corso del Fortore, il paesaggio ci propone la veduta di ruderi che si inseriscono nel più ampio contesto degli insediamenti di altura a significativa componente difensiva: Civitate, Dragonara, Fiorentino, Montecorvino, Tertiveri, Troia ed altre.

Della città fortificata di Civitate, fondata tra gli anni 1018-1019 dal Catapano Basilio Bojoannes, nella parte più alta ed arroccata dell’antica Teanum Apulum, oggi sono visibili esclusivamente le rovine di una struttura che le fonti letterarie ricordano ora come “Castello” ora come “Chiesa”, ma che si riferiscono evidentemente ad un organismo turrito fortemente degradato sia per via di fattori naturali, sia a causa delle azioni di spoglio perpetrate nel tempo.

L’evidenza architettonica si presenta come una massiccia torre a pianta rettangolare che si sviluppa verticalmente in un pianterreno e primo piano e misura mt. 9,35 in senso nord-ovest e mt. 7,90 in senso nord-est, definita da cortine di spessore variabile. Il fabbricato fu costruito sulle vestigia di un grande edificio più antico cui sono senz’altro da attribuire le due murature, tra loro ortogonali, su cui si impostano i muri perimetrali nord-ovest e nord-est del corpo turrito. I rapporti stratigrafici tra le murature denunciano che le cortine dell’organismo turrito furono edificate tutte nell’ambito della medesima attività costruttiva.

La torre presenta elementi distintivi tipici delle costruzioni realizzare per scopi difensivi, erette tra avanzato XI e XIII sec. in Italia centro-meridionale. Essa si articola, in senso verticale, su un pianterreno ed un primo piano: il pianterreno era quasi cieco e prendeva luce da due feritoie simmetriche, strombate verso l’interno; esso doveva probabilmente sormontare un altro vano adibito, probabilmente, a cisterna; l’accesso alla torre era assicurato al primo piano da un portale ad arco a sesto ribassato realizzato nella parete nord-ovest, in posizione decentrata nell’angolo di innesto della parete ovest, esso è sopraelevato a livello del piano abitabile di circa cm. 80; visibili le tracce lasciate da lastre litiche poste ad ornamento dell’ingresso.

Adiacente all’accesso, in posizione più o meno centrale, si apre una finestra, anch’essa caratterizzata da un arco a sesto ribassato a cui si accede attraverso alcuni gradini, il primo dei quali posto a circa cm. 1,30 dal piano pavimentale.

Tale caratteristica si ripete per l’apertura realizzata nel muro perimetrale nord-est. Era questo un espediente difensivo per impedire una vista diretta dal basso nell’interno della stanza.

Come si è potuto verificare anche in diversi altri contesti analizzati in Capitanata, nella torre di Civitate ai dispositivi difensivi si bbinano anche elementi funzionali indicativi piuttosto di usi a scopi residenziali quali gli armadi realizzati all’interno della muratura, le ampie aperture al primo piano che si affacciano rispettivamente sulla valle del Fortore (sul versante nord-ovest) e verso il nucleo dell’originario insediamento medievale (a nord-est).

L’edificio non era per la verità isolato, ma doveva far parte di un nucleo architettonico più articolato: il muro nordorientale infatti prosegue in direzione est, oltre l’innesto con la parete sudorientale della medesima torre, denunciando la presenza di un altro corpo di fabbrica attiguo, di cui però non si colgono altri elementi strutturali.

Anche nel caso della torre di Civitate si è potuto individuare una fase di restauro probabilmente da ascrivere, in base alle caratteristiche tecniche, ad età Tardomedievale, nell’ambito forse di una riqualificazione, in senso residenziale, ad opera delle signorie locali.

La registrazione, poi, di tracce di dipinture negli intonaci del pianterreno con uno schema decorativo a fasce perpendicolari di circa 2 cm., di color porpora e altri motivi, pur non incompatibile con quest’ultimo riadattamento, ha infine suggerito l’ipotesi di un’ulteriore rifunzionalizzazione dell’edificio, forse anche in senso religioso, ipotesi che potrebbe giustificare l’origine del toponimo della località: “Chiesa di Civitate”.